Il Rinascimento è il vero fondamento dell’occidente moderno, è la radice culturale e spirituale che si esprime attraverso l’arte e ha dei fattori comuni in tutta Europa. Non esaurisce la sua forza nel secolo XV ma ha una completa espressione durante il XVI secolo, con le effettive differenze stilistiche che caratterizzeranno le regioni italiane in maniera inequivocabile per il resto dei secoli.
Si tenterà in questi incontri di tracciare un profilo storico-artistico della Regione Marche per capire le influenze e gli avvenimenti che l’hanno percorsa durante la fine del XV secolo e tutto il XVI secolo. Questa Regione è sempre stata, fin dalle epoche più antiche, luogo d’incontro di culture e influenze diverse; per questo motivo non è semplice ricostruire un quadro coerente e unitario anche della loro situazione artistica. I principali nuclei, a partire dal XIV e XV secolo, sono riconoscibili nel fabrianese, sanseverinate e camerinese, più discutibile come un insieme organico la piccola serie di artisti urbinati che ruotano intorno a Giovanni Santi. In queste scuole provinciali non si esaurisce la pittura marchigiana nel periodo del rinascimento, la maggior parte di essa rimane fuori da queste per rientrare in due grandi correnti: l’umbra e la veneziana.
Partendo dalla metà del Quattrocento si arriverà a discutere del Cinquecento, secolo che sarà per la Regione particolare sotto vari aspetti: sociali, politici e culturali. Servendoci delle opere che testimoniano ancora oggi il passaggio di grandi personalità nel nostro territorio, come Giovanni Santi, Melozzo da Forlì, Carlo e Vittorio Crivelli, Luca Signorelli, Lorenzo Lotto, Raffaello Sanzio, Tiziano Vecellio, Palma il Giovane.
PROSSIMO INCONTRO
Giovedì 5 dicembre ore 21:00. L’arte nelle Marche. La particolarità della regione in rapporto con le altre regioni limitrofe: Toscana, Umbria, Romagna, nel XVI secolo.