"La conditio sine qua non per l'esistenza di oggetti belli è la comunicabilità". Partiremo da questa considerazione di Hannah Arendt per chiederci chi è l'artista rispetto agli spettatori. Con l'arte scopriamo la facoltà di giudizio, che per Hannah Arendt è la facoltà politica per eccellenza. Attraverso le riflessioni di questa grande pensatrice contemporanea (la maggiore studiosa dei fenomeni totalitari e autrice de "La banalità del male"), indagheremo come la capacità di giudicare sulla bellezza possa aiutarci a ripensare la politica. Quindi vedremo cosa significa per Arendt la coincidenza di essere e apparire, scopriremo l'affinità fra l'agire politico e il teatro, la realizzazione della pienezza di senso dell'azione politica nella narrazione. Una serata densa, ricchissima di argomenti, per riflettere sulla nostra contemporaneità e sulla necessità di rifondare la vita politica.
L'incontro si svolgerà presso la sede dell'associazione, in Via Mameli n. 38, Pesaro (Centro Direzionale Benelli).
Alessandro Marini è laureato in Filosofia e ha conseguito il Dottorato di Ricerca in Scienze Umanistiche presso l'Università di Urbino. Studioso di Martin Heidegger e Hannah Arendt, ha pubblicato "La temporalità del linguaggio. Il significato secondo Hannah Arendt", Ancona 2008. Ha collaborato con riviste specializzate. Dal 2009 è Video & Multimedia Production Specialist, lavora nell'ambito della comunicazione audiovisiva e del web.
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